La seconda cappella del transetto, sulla destra, anch’essa recintata da una balaustra di marmo a colonnine, è pure completamente rivestita con marmi pregiati e presenta l’architettura esterna in tutto simile alla cappella dedicata a S. Maria del Soccorso: due colonne doriche che poggiano su basamenti impreziositi da intarsi con marmi colorati, i capitelli sui quali poggia il timpano triangolare con al centro lo stemma del vescovo O. Filomarini, i due pilastrini laterali più interni con l’arco a tutto sesto ed il frontone decorato con disegni a volute. Due dipinti triangolari sui lati del timpano esprimono rispettivamente La Prudenza, a sinistra, e La Fortezza, a destra.

L’altare, dono del munifico O. Filomarini, presenta una struttura non poco diversa di quella dell’altare del Soccorso: il dossale, infatti, anche per le dimensioni della tela che vi è applicata, è inquadrato da due sole colonne doriche (una per lato), sormontate dal capitello e da un cornicione a linea spezzata, sulle cui estremità poggia un timpano mozzo, che nella parte centrale è completato da una ornamentazione quasi triangolare a volute.

La tela esalta il Trionfo dell’Eucaristia con S. Tommaso D’Aquino e S. Giovanni Nepomuceno è firmata da Francesco Giordano, probabilmente figlio, o, quanto meno, parente del grande e più noto Luca Giordano, e rivela nel disegno, nella impaginazione e negli effetti cromatici non pochi contatti con lo stile caratteristico di Luca.

Ciascuna delle pareti della cappella è ornata con una tela: a sinistra, si vede l’adorazione di un vegliardo.

A destra, il sonno di Saul che il pennello di Nicola Malinconico ha reso con perfetta aderenza ai due temi espressi nei dipinti.

Il diritto di patronato, già appartenuto alla Famiglia Pirelli, e passato alla Famiglia Balsamo, è attestato dall’iscrizione tombale gentilizia. In plano davanti alla balaustra della Cappella, leggiamo:

VINCENTII PIRELLI VIRI PATRICII NEVIANI ET TURRIS PADULAE DOMINI SEPULCRUM JOSEPH ANTONIUS ET BONAVENTURA CAROLI BALSAMO ET

AURELIAE PIRELLJ FILII ET SICILIENSI NOBILITATE ET FEUDORUM CARDILIANI REGII SANCTI NICOLAI NUNC VERO SPECLAE NORMANDIAE DOMINATU IN PRIMIS CLARI MATERNO JURE AD SE DELATUM INSTAURAVERUNT. A. D. MDCCXXVI

Più all’esterno, sempre in piano, un altra lastra tombale chiude il sepolcro dei Vescovi della Diocesi, come indica la dedica fatta incidere da Mons. G. Montoja.

EPISCOPORUM OMNIUM HUJUS GALLIPOLITANAE ECCLESIAE HIC SITUS EST

HOC IN SEPULCRO QUIESCUNT QUOD ILL.MUS ET REV.MUS DOMINUS D. JOANNES MONTOJA DE CARDONA EJUSDEM ECCLESIAE EPISCOPUS REGIUSQUE CONSILIARIUS UT QUI IN UNA EADEMQUE PRAEFUERUNT ECCLESIA UNO EODEMQUE TEGERENTUR E LAPIDE FIERI CURAVIT

AD. MDCLXII

Alla cappella del SS. Sacramento è aggregata la omonima importante Confraternita “… dotata di sufficienti rendite, che si impiegano per la sua manutenzione, nonché per solennizarsi la festività del Corpus Domini, con l’Ottava, e per l’esposizione del Santissimo in ogni terza Domenica del mese.

Nel sepolcro dei Vescovi della Diocesi, davanti all’Altare del S.S. Sacramento, dal 12 Luglio 1999 riposa, per Sua espressa volontà, Mons. Vittorio Fusco, Vescovo della Diocesi di Nardò- Gallipoli dal 12.9.1995 all’11.7.1999.