Una importante componente delle straordinarie espressioni di arte che arricchiscono la Chiesa Cattedrale di Gallipoli è rappresentata dalle numerose tele che coprono l’ampia parete di fondo nella navata centrale, le pareti dell’attico e del coro, quelle ancora che ornano la grande tettoia centrale, la volta della cupola e dell’abside, quelle, infine, che sono in sacrestia, per un superficie complessiva di 1200 mq.

Si tratta di dipinti dovuti al pennello degli artisti gallipolitani G. A. Coppola e G. Domenico Catalano e dei napoletani Nicolò e Carlo Malinconico.

La dimensione dei più piccoli non è inferiore ai quattro metri quadri, quella dei più grandi risulta di cento metri quadrati, sicchè, insieme alle tele dei dodici altari, potrebbero, nel complesso coprire una superficie di oltre ottocento metri quadrati.

La nuova Chiesa Cattedrale gallipolitana, quindi, non solo è fondamentalmente tempio di viva fede cristiana e monumento dalle singolari strutture architettonico-decorative, ma anche tempio – pinacoteca di riconosciuto grande valore artistico e pertanto, dopo aver rivisitato le tele degli altari, riteniamo opportuna una attenta rivisitazione delle opere pittoriche sopra accennato, per interpretarne soggetto e significato e per evidenziarne le caratteristiche di ordine artistico.

Gesù che scaccia i profanatori dal tempio

Invenzione della Mammella di Sant’Agata

La Gloria di Sant’Agata

Il Martirio di Sant’Agata

Sulle pareti del Coro, superiormente agli stalli e fin sotto il cornicione dell’attico, sono collocate tre grandi tele del Cav. N. Malinconico, anche queste eseguite su ordinazione di Mons. Filomarini per conferire maggiore solennità al luogo, già maestoso per il Coro Ligneo finemente costellato nei postergoli e nei braccioli.

Di particolare interesse anche le tele che ornano la zona del transetto e quelle della Sacrestia.

Le tele del transetto

Le tele del Coro

Le tele della Sacrestia