Si tratta di tele di rilevante effetto pittorico per le numerose figure bene inserite nell’ impianto scenico, per l’animazione delle scene stesse, per la morbidezza del panneggio e per l’altrettanto morbida tonalità cromatica. Delle tre, la più interessante è, senza dubbio, quella che occupa la parete di fronte: vi è raffigurato l’episodio del Sepolcro di Agata, che è nella parte centrale del dipinto, ed al quale fanno da corona non poche figure con nel volto i segni della pietà cristiana, per la partecipazione al rito della comparizione nel Sepolcro del corpo della Martire, e, nello stesso tempo, dello stupore nell’assistere al sopraggiungere di un Angelo seguito da altre creature celesti.

Il messaggero divino, mentre si sta per chiudere con il coperchio il sarcofago, vi introduce e depone presso il capo della Santa una tabella con la scritta Mentem Sanctam Spontaneami Honorem Deo et Patriae Liberationem (Agata spontaneamente e santamente si era votata od onorare Dio e ad ottenere la liberazione della sua patria).

Il Malinconico, inoltre, sullo sfondo della tela ha voluto rievocare, sia pure con evidente anacronismo, l’episodio che in realtà ebbe a verificarsi un anno dopo la morte della Martire e cioè il prodigio del velo durante l’eruzione dell’Etna. E’ tradizione, infatti, che il popolo di Catania, dinanzi al grave pericolo incombente sulla Città, sia corso al sepolcro della Santa e con il velo che copriva il sepolcro di Lei sia riuscito ad arginare il torrente di lava infuocata ed a liberare Catania dalla distruzione.

Anche le due tele laterali, che rispettivamente illustrano la Guarigione del vecchio paralitico immerso nelle acque della piscina probatica ed il festoso Ingresso di Gesù in Gerusalemme, rivelano ancora una volta la tecnica pittorica di Nicola Malinconico più volte evidenziata.

In entrambi i dipinti, infatti, ciascun episodio, pur dal contenuto così diverso, è ricostruito con una innegabile carica di realismo, perchè l’artista riesce a dare una giusta centralità alla vicenda rappresentata ; ne realizza poi una equilibrata impaginazione distribuendo i personaggi su diversi piani prospettici, nel gioco di una ben dosata movimentazione, cui contribuiscono il morbido panneggio delle vesti che modella il corpo delle figure, sia maschili che femminili, e l’uso appropriato dei colori. Motivi tutti che fanno rivivere quanto l’autore ha inteso esprimere sulla tela.